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Tanto gentil e tanto onesta pare Sta ragazza qui, quand’ella ti sorride Ma se dir volessi delle cose che ella asconde quando la vita a volte stride con il suo sguardo solare, meglio scappare che’ un ghigno aggressivo, in questi casi, appare.
Come il buon Adriano suol sempre ricordare Solo un terrone, infatti, se la pote’ pigliare Per la gioia della sua famiglia tutta Che la sbologno’ via Senza pagare pegno, come invece lui fece dalla zia loro primo viaggio in coppia bagno’ con pesce prelibato e lui si illuse di esser immigrante accettato Galeotta fu la Sardegna e quell’acqua blu lui fece un battesimo dell’aria che non scordera’ mai piu’ ne fu terrorizzato e in una notte da tregenda ebbe crampi e nevralgie, una cosa tremenda
Lei gli stette accanto per dieci minuti, non di piu’ poi le chiese *come va, dai, tirati su*? *il dolore e’ forte, ma con te va meglio*, disse il poveretto e lei, spietata; *Bene, io allora me ne torno a letto*
Ma la sua natura di orso polare divento’ sfacciata a Vieste, ospite con lui e la sorellina adorata da mamma Fernanda e papa’ Carletto quando si trovo’ a dormire nell’atrio, senza un letto e la mattina dopo alla domanda *Lucia, dormito bene? Facciamo colazione? Lei, senza mai ripender fiato snocciolo’ senza interruzione: *ho dormito da schifo e qui c’e’ un caldo da scoppiare tutti mi passavano addosso ed e’ stata a parlare fino alle due, mia sorella handicappata ovvio adesso io non sia riposata mentre io qui da sola dentro la mia sacca tutti che mi passavan sopra, una puzza di cacca papa’ che fumava e scoreggiava come un bue e la mamma che alle sette ne fa una delle sue, ha aperto tutte le finestre in faccia a me *dai, che e’ quasi pronto il tuo caffe’* io ho la tazza piccolina, a Paola avete dato quella mia il mio latte e’ freddo, ho una crisi di isteria papa’ sta gia’ fumando come un bueo e go’ anche ea tea* sul latte, che beo!*
Allo stomaco suo pensa ben raramente, ma quando ha fame ragione lei non sente e mentre patatine, fritti vari e dolci, e’ intenta a sbranare dopo un po’ se ne esce con *non so perche’ ma mi vien da vomitare* Una volta tra un conato e l’altro riusci’ a dire una cosa sola: *Beppe, ho fame, vorrei una brioche ed una coca-cola* dissi *Come, con lo stomaco che ti si infoca??? Guarda che ti fa malissimo la coca* e lei di rimando non ebbe tema di dire
Si rassegno’ a malincuore Al corso per fidanzati *Ma dai*- disse *che squallore* scommetto saran tutte coppiette*, che sfigati!
Fosse mai che si addatti alla follia Degli esseri umani per una volta? Non sia mai detto; per lui la svolta fu forse quando il prete disse a Lucia *venite che vi preparo per il rito e vi spiego quello che dovrete fare gli anelli, i gesti, le altre norme cosa dire, come parlare…* allora lei di colpo sbotto’ *ma non si puo’ piu’ fare, oibo’ come sempre e’ stato, come Dio ordino’, uno risponde si’ e l’altro risponde no?*
Ancor non pago di tale uscita, il padre disse a Lucia *Figliola, tutti e due devon dire si’, non gia’ uno solo, cara mia!* E, gia’ che siam qui, tenete a mente Portate battesimo, cresima, d’un cristiano la patente!* non ne pote’ piu’, e adirata disse; *Padre, qui si chiede troppa virtu’ se e’ cosi’ difficile, io non mi sposo piu’*
Ma il santo che cotal peso Pien di coraggio e di pazienza armato qui vuol ricordare la sua meta’ che oggi tanta soddisfazione gli ha ridato Con un sorriso ed una poesia: Brava, Lucia, dottoressa in biologia; oggi con te si inizino le feste domani ricomincerai le tue proteste le lamentele, i dolori alla schiena oggi riposati e canta a piu’ non posso: dal profondo del tuo amore per il canide il primate, l’anfiosso e la giraffa la razza, la torpedine, l’ornitorinco e il mulo: Miotti dottor Lucia vedi d’anna’ ‘affanculo!
*espressione cittadellese per indicare la panna che si forma sul caffellatte fatto raffreddare*
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