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Vangelo secondo Matteo In quel tempo, gli
undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. Matteo scrive per le comunità
giudeo-cristiane di Siria-Palestina. Erano criticate dai fratelli giudei che
affermavano che Gesù non poteva essere il messia promesso e, pertanto, il loro
modo di vivere era sbagliato. Matteo cerca di offrire un sostegno per la loro
fede e le aiuta a comprendere che Gesù è realmente il messia che è venuto a
realizzare le promesse fatte da Dio in passato, attraverso i profeti. Un
riassunto del messaggio di Matteo alle comunità si trova nella promessa finale
di Gesù ai discepoli, che meditiamo in questa domenica dedicata alla Santissima
Trinità. Ci
soffermiamo sul testo che in modo più esplicito evidenzia questa solennità
liturgica : “Andate dunque e ammaestrate
tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” Gesù comunica una triplice
missione Diventare discepolo/discepola:
Il discepolo convive con il maestro e da questo impara nella convivenza
quotidiana. Forma comunità con il maestro e lo segue, cercando di imitare il
suo modo di vivere e di convivere. Discepolo è quella persona che non
assolutizza il proprio pensiero, ma è sempre disposto ad imparare. Come il
"servo di Yahvé", il discepolo, la discepola, tende l'orecchio per
ascoltare quello che Dio ha da dire (Is 50,4). Battezzare nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito santo: Insegnare ad osservare tutto
quello che Gesù ha ordinato: Non insegniamo dottrine nuove né nostre, ma
riveliamo il volto di Dio che Gesù ci ha rivelato. Un volti di misericordia e
di tenerezza Noi, immersi nella TrinitàGesù,
avvicinatosi loro.... non è stanco,
Lui, di avvicinarsi. Il farsi incontro;
impegnarsi, fino all'ultimo, in questa relazione tra Dio e uomo, questo cercare
sempre e ancora con noi, tipico di Gesù, tipico dell’uomo, tipico di Dio. E
disse: battezzate. Verbo la cui radice significa immergere. Immergete
ogni vita dentro il mare che è Dio, e sia sommersa e sollevata dalla sua onda
serena e possente. Fare
entrare ogni creatura nella vita di Dio. In
queste che sono le ultime parole di Cristo, sta il cuore della nostra fede:
vivere della vita di Dio, re interpretare tutto, sempre alla luce della sua
misericordia, appartenere a Lui. Immersione felice e sofferente. Battezzate nel nome del
Padre, cuore che pulsa e irrora di ossigeno ogni angolo di mondo; e poi nel nome
della fragilità del Figlio morto nella carne, e nel nome della forza dello
Spirito che lo risuscita. Insegnate
a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Non
è detto: insegnate i comandamenti; neppure: ordinate di osservarli; meno che
meno: inculcate prima di tutto una morale. È
detto invece: insegnate a viverle le mie parole, mostrate come si viva il
vangelo. È facile trasmettere
nozioni, consegnare doveri e ancora più facile dare ordini. Ma
la vera missione è trasmettere vita, valori, energia, strade per vivere in
pienezza, speranza che nasce dal bene condiviso, pur nella fragilità della
nostra carne. Tutto
ciò che vi ho comandato: amatevi;
tutto ciò che ho detto del Padre: che è amore, dono della vita agli uccelli
dell'aria, ai gigli del campo, ai figli dell'uomo, questo insegnate. Insegnate
il valore delle cose e il valore della persona, che le cose mai varranno quanto
un amore donato ad un uomo, una donna …un bimbo. Insegnate
ad amare, come si insegna un'arte che si conosce, un cammino dell'anima che si
sta percorrendo. Insegnate ad essere
felici. Insegnate a donare, cioè ad essere vivi. Io
sarò con voi tutti i giorni. Sarò
con voi: è questo il nome di Dio. Sarò
con voi, senza condizioni, anche quando dubitate e non riuscite a insegnare
nulla a nessuno. Con voi, tutti i giorni, come seme che cresce, speranza che
anima, vita che rischia ancora nell’amare. |