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Dal Vangelo secondo Marco 10,46-52 In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c’era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Allora Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!”. E chiamarono il cieco dicendogli: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: “Che vuoi che io ti faccia?”. E il cieco a lui: “Rabbunì, che io riabbia la vista!”. E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. Il Vangelo di questa domenica
conclude una lunga istruzione di Gesù per i suoi discepoli (Mc Le due guarigioni sono il simbolo
di ciò che succedeva tra Gesù ed i discepoli. Indicano il processo e l'obiettivo
del lento apprendimento dei discepoli. Descrivono il punto di partenza (il cieco di Betzaida) ed il punto di arrivo (il cieco di Gerico) dell'istruzione di Gesù ai discepoli …dell’istruzione di Gesù a tutti noi. La guarigione del cieco di
Betzaida, all'inizio dell'istruzione, è compiuta in due momenti (Mc 8,22-26).
Nel primo momento, il cieco comincia a intuire le cose, ma solo a metà. Vede le
persone come se fossero alberi (Mc 8,24). Nel secondo momento, nel secondo
tentativo comincia a capire bene. I discepoli erano come questo
cieco: accettavano Gesù come Messia, ma non accettavano la croce (Mc 8,31-33).
Non avevano una fede forte in Gesù. Continuavano ad essere ciechi! Quando Gesù
insisteva nel servizio e nel dono (Mc 8,31;34; 9,31; 10,33-34), loro insistevano
tra di essi su chi era il più importante (Mc 9,34), e continuavano a chiedere i
primi posti nel Regno, uno alla destra e l'altro alla sinistra del trono (Mc
10,35-37). Segno questo che l'ideologia dominante dell'epoca era penetrata
profondamente nella loro mentalità. Il vissuto di vari anni con Gesù,
non aveva ancora rinnovato il loro modo di vedere le cose e le persone. Loro
guardavano Gesù con lo sguardo del passato. Volevano che fosse come colui che
si immaginavano: un messia glorioso (Mc 8,32). Ma l'obiettivo dell'istruzione di
Gesù è che i suoi discepoli siano come il cieco di Gerico, Bartimeo che
accetta Gesù come è. Bartimèo ha una fede forte che lo fa intuire, fede che
Pietro non ha ancora. E così Bartimèo diventa il
modello sia per i discepoli del tempo di Gesù, sia per le comunità del tempo
di Marco e per tutti noi. "Figlio
di Davide! Abbi pietà di me!" “Molti
lo sgridavano per farlo tacere” Il
grido del povero è scomodo, non piace. Coloro che vanno in processione con Gesù
cercano di farlo stare zitto. "lui
gridava ancora più forte!" Fino
ad oggi il grido del povero è scomodo. Oggi sono milioni coloro che gridano:
migranti, carcerati, affamati, malati, emarginati, oppressi, gente senza lavoro,
senza stipendio, senza casa, senza tetto, senza terra, che non riceveranno mai
un segno di amore! Grida
silenziate, che entrano nelle case, nelle chiese, nelle città,
nell'organizzazione mondiale. Le ascolta solo colui che apre gli occhi per
osservare ciò che succede nel mondo. Ma molti sono coloro che hanno smesso di
ascoltare. Si sono già abituati. Ma
non si riuscirà mai a silenziare le grida del povero. Dio
lo ascolta (Ex 2,23-24; 3,7). "Non
maltratterai la vedova o l'orfano. Se tu lo maltratti quando invocherà da me
l'aiuto, io ascolterò il suo grido!" (Ex 22,21). E
Gesù si ferma e ordina di chiamare il cieco. Coloro
che volevano farlo tacere, silenziare il grido scomodo del povero, ora, a
richiesta di Gesù, si vedono obbligati a fare in modo che il povero giunga fino
a Gesù. “Egli,
gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.” Bartimèo lascia tutto e
va verso Gesù. Non possiede molto, appena un mantello. E' la sua sicurezza, la
sua terra ferma, un mantello che simboleggia i ruoli e le maschere dietro cui ha
nascosto la sua vera natura: Si reca a Gesù indifeso e con una disponibilità
di grande apertura, nella sua condizione di totale necessità e nella sua verità
…non ha più niente da perdere… e si offre a Gesù così com’è. "Che vuoi che io
ti faccia?" Non
basta gridare. Bisogna sapere per cosa si grida. "Maestro!
Che io riabbia la vista!", dal
testo sarebbe più corretto “che io possa vedere e alzare lo sguardo”. Chiede
di poter vedere le cose e avere, sulle cose, lo sguardo di Dio. Tanti
anni di cecità gli hanno dato il coraggio di chiedere di vedere e di poter
capire le cose che vede. A
questa stessa domanda gli amici di Gesù, Giacomo e Giovanni avevano avuto
un’altra richiesta “permettici, nella tua gloria, di sedere uno alla tua
destra e uno alla tua sinistra”. Il
cieco chiede la vista e la fede, loro, i vedenti, chiedono il potere. "Va!
La tua fede ti ha salvato!" Al
momento stesso il cieco recupera la vista. E’ la fiducia in Gesù che salva. Lascia
tutto e segue Gesù (Mc 10,52).
La sua guarigione è frutto della sua fede in Gesù (Mc
10,46-52). Curato, Bartimèo segue Gesù
e sale con lui verso Gerusalemme, verso il Calvario. Diventa il discepolo
modello per Pietro e per noi tutti: è necessario credere più in Gesù che
nelle nostre idee e convinzioni su Gesù. C’è una forte consolazione, per
noi che spesso presumiamo di non essere ciechi, nella nota finemente umoristica
presente in questo testo: gli stessi che lo sgridavano costringendolo a tacere
sono poi coloro che, udendo Gesù parlare, invitano Bartimeo ad andare verso il
Figlio di David. La scintilla della fede può
germogliare anche a partire da un annuncio sbagliato, insufficiente, svogliato.
Anzi, potremmo dire che l'annuncio è sempre in qualche modo insufficiente,
sproporzionato (negativamente) rispetto al suo oggetto. Bartimeo viene "sgridato" (la parola in greco è la medesima) allo stesso modo con cui erano stati sgridati coloro che portavano i loro bambini a Gesù. Forse tra i "molti" che sgridano il mendicante, c'erano anche alcuni dei discepoli che avevano sgridato i bambini. Mendicanti
di luce come il cieco nato. Il
peggio che ci possa accadere è di innamorarci della nostra cecità, o del
nostro mendicare, seduti ai bordi della vita. Seduti,
perché tanto ogni strada si equivale e molte non portano da nessuna parte. …ma
quando ci passerai accanto Signore, perché un giorno questo avverrà, donaci la
fede del cieco di Gerico, facci gridare a pieni polmoni, abbandonati
all’irrefrenabile desiderio di verità che preme dentro di noi, facci gridare
forte, più forte di ogni paura, sapendo che nulla più abbiamo da perdere: “Figlio
di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. |