Home
Biography
blog
Books
chords
discography
dylan
dylan tribute
foto
Hb
Krundaals
Links
literature
london
lyrics
chords
Mr. Antondjango's Band
mp3
music
pepe
Video
pics
politics
religion
School

Mail Me!!!

 

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni                     14,15-21

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.

Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.

Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi.

Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.

In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama.

Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.

 

Il testo di oggi è ancora inserito nel “discorso di addio” che Gesù rivolge ai suoi amici nell’ultima cena; parole cariche di significato, parole pregnanti, quasi un testamento.

Le confidenze cariche di affetto, di tenerezza e di conforto di chi ama e sta donando tutto; sono parole essenziali rivolte ai discepoli di allora e di oggi, parole rivolte anche a noi quindi.

Questo è il testo, insiste e continua a ripetere solo questo, solo l'Amore;

forse ci spaventa un po', non siamo abituati, forse ci vergogniamo, forse ci riteniamo superiori a questi temi così sdolcinati... un testo che potrebbe irritare per l’insistenza alla relazione personale.

 

Allora che fare? Rimanere ed entrare in questa relazione così impegnativa, così sconvolgente o andarsene, scappare, per paura, perché non ce la sentiamo di impegnarci?

Scegliamo l'Amore, cioè la relazione, il mettere a confronto, lo scambio, il dono reciproco, l'offerta di noi stessi o la chiusura, la solitudine, l'isolamento di persone, che non vogliono stare con il loro Dio e con i loro simili?

Gesù dice: "Se vuoi"; Lui non ci costringe.

Percepiamo che ci sta aspettando, da tanto tempo... perché tardare ancora?

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.

Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.

Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi.

Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.

In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama.

Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.

 

 

Se mi amate. Con questo verbo, il più importante del nostro vocabolario, che circondiamo di tanto pudore e di tante attese, (e di tante paure) Gesù entra nei nostri sentimenti più intimi, li rivendica per sé e per la storia che vuole cambiare.

 

Non si tratta di un ordine, non di un imperativo, ma piuttosto di una constatazione: chi ama osserverà, diverrà per lui naturale, quasi un automatismo del cuore, osservare il suo comandamento, il nuovo, l'unico: amatevi come io vi ho amato  (Gv 13,34).

L’amore a Dio porta con sé una scelta concreta nella realtà quotidiana.

L'amore cambia la vita, non è un vago sentimento misto di fascino e di timore che Gesù propone: se ami non potrai restare indifferente, ferire, tradire, derubare, violare, deridere.

E’ la nostra esperienza: quando amiamo davvero osserviamo una legge interiore ben più esigente di qualsiasi legge esterna, attenta anche alle sfumature ma non per questo opprimente o ingombrante, anzi la sentiamo nostra gioia e nostra pace.

Nell’intendere poi questa “legge interiore” come responsabilità verso se stessi, i fratelli e il creato, ci vediamo anche capaci di gesti coraggiosi spesso controtendenza.

 

Amare e “osservare” i comandamenti: credere alla parola di Gesù quale Parola del Padre e accoglierla come tale, aderire alla volontà del Padre che si è manifestata nell’amore di Gesù.

ho cercando questo verbo anche in altri contesti evangelici vediamo che è usato con un significato più ampio dello scrupoloso rispetto di alcune norme…

 

In Mt 27, 36 è detto che i soldati facevano la guardia a Gesù crocifisso; si tratta, dunque, di una custodia attenta, scrupolosa, una sorveglianza instancabile.

In Gv 2, 10, invece, appare col significato di tenere da parte, riservare, come dice Gesù del vino buono, custodito per la fine.

2 Timoteo 4, 7 me lo presenta in quel versetto stupendo sulla fede: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede", mettendo in luce tutto lo sforzo, tutta l'attenzione impiegate per salvaguardare e custodire quella realtà così preziosa.

Gesù, in Gv 17, 15, prega il Padre di custodire i suoi dal maligno; significa preservare, proteggere, perché niente e nessuno possa fare del male o sciupare.

 

Non è semplicemente un osservare freddo ed esteriore dei comandamenti di Dio o di Gesù, ma è molto di più: è un rapporto d'amore, è prendermi cura, proteggere, tenere in vita ciò che desidero profondamente.

In fondo è realizzare ciò che le parole di Gesù dicono o chiedono, nella mia vita di ogni giorno, in ogni momento e in ogni situazione.

E ci rendiamo conto come l’amore per Dio, che ci svela Gesù, si riferisca, assuma e trasformi quell’amore umano che come dono prezioso accompagna la nostra vita.

 

Per sette volte oggi, nei sette versetti del brano, Gesù parla di unione: una passione di unirsi corre dentro la storia di Dio e dell'uomo.

Passione di unirsi per cui Dio è diventato, in principio, il respiro stesso di Adamo ed Eva; per cui per millenni ha cercato un popolo, profeti di fuoco, re e mendicanti, e infine una ragazza di Nazaret per entrare in comunione con l'umanità, comunione totale.

 

E qui Giovanni ricorre al verbo più importante della vita spirituale: essere-in.

Non solo essere accanto, presso, vicino, ma essere-in.

Dentro, immersi, uniti: lo Spirito sarà in voi... io sono nel Padre, voi siete in me e io in voi.

Fino a che l'altro diventi tua dimora e tua casa.

Amore che non si contenta di essere relazione ma che vuole abbattere le barriere fisiche, spazio-temporali che ci separano da chi amiamo.

 

Tommaso d'Aquino diceva che l'amore è passione di unirsi alla persona amata.

In Dio per primo c'è questa passione, lui per primo viene incontro, è lui che cerca casa, a noi compete il lasciarci amare, e questo se in teoria è gioiosamente bellissimo in pratica non è sempre semplice.

Amare Cristo è facile (ed allo stesso tempo difficile) come lasciarsi amare (è facile ed allo stesso tempo difficile).

 

Comprendiamo allora come i “comandamenti” (la Parola di Gesù) altro non siano che vie per l'unione, passione di fare ciò che Dio fà, di partecipazione alla stessa energia di vita, di respirare il suo respiro, ma un modo per assomigliare a Dio, espansione di una storia di comunione, il traboccare verso l'esterno di una sintonia interna.

Questo è il comandamento: passione di unirsi a Dio e quindi di agire con lui e come lui nella storia, essere le sue mani, un frammento del suo cuore.

 

E così, tentando di entrare in queste parole del Vangelo percepiamo come nessuna etica, agire rettamente per sé e per gli altri, come nessun amore autentico, possono sussistere senza una grande spiritualità.

 

Non vi lascerò orfani, perché io vivo e voi vivrete.

Orfano è parola ed esperienza legata all’abbandono e alla morte.

Ma chi ama vive, forte come la morte è l'amore, le grandi acque non possono spegnerlo, né i fiumi travolgerlo.

Vivrete perché io vivo: la passione di unirsi è diventata passione di far vivere: è diventata Consolatrice (Paraclito), colui che rimane con noi sempre, che non ci lascia soli, abbandonati, dimenticati.

E’ Passione/Amore che ci raccoglie, dai quattro venti, dalla dispersione e soffia dentro di noi la forza per il ritorno al Padre,  alla vita piena

E' Passione/Spirito di verità, cioè di Gesù; in lui non c'è inganno, non c'è menzogna, ma solo la luminosità certa della Parola del Signore.

Passione che si dona, così senza altre spiegazioni, riempiendoci di gioia.

Guai a rattristare, a cacciare via, a sostituire questa presenza/passione con altre presenze, accontentarci di meno, di esperienze più economiche, altre alleanze d'amore; noi ne moriremmo, perché nessuno potrebbe più consolarci al posto suo, nessuno può più custodirci e preservarci.

 

Afferrati da questo Amore che ci accoglie e ci consola sentiamo forte il desiderio di essere parte di questa Passione grande, enorme, per la vita,  vogliamo essere sempre di più noi dei consolatori per i nostri fratelli, gente che sa vedere dove c'è una sofferenza da alleviare, una tristezza da confortare, una paura da aiutare a superare, una solitudine da colmare.
Questo è il modo vero di vivere i comandamenti (la Parola) del Signore e per vivere in Dio e lasciare che Dio viva in noi.

Vieni o Santo Spirito, Passione per la vita, Amore che dona forza e vivacità al nostro amore, sii consolazione e pace nel nostro cuore e, anche attraverso di noi, sii pace nel cuore di tutti.