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+ Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo,Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io dò la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

 

Dal libro della Sapienza

 Dal Libro Della Sapienza

 Signore, tutto il mondo davanti a te, è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l’avessi chiamata all’esistenza? Tu risparmi tutte le cose,
perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.

 

 

 

 

 
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Il testo di questa domenica apre il capitolo 19, se avete tempo leggetevi il capitolo 18 vi accorgerete come con il racconto di Zaccheo Luca sintetizzi in modo straordinario la possibilità, il significato e le conseguenze del seguire Gesù. Per i più impegnati ne faccio un riassunto (vi assicuro che il testo originale rende meglio, ma si sa non si può avere tutto nella vita).

Nel cap. 18 troviamo (domenica scorsa)

ü      la parabola del fariseo che giudica e il pubblicano che si umilia davanti a Dio e chiede perdono (Lc 18, 9-14).

ü      La scena di Gesù che accoglie i bambini, ammonendo i discepoli che a...chi non accoglie il regno di Dio come un bambino non vi entrerà (Lc 18, 16-17).

ü      Subito dopo Gesù dimostra al notabile ricco che vuole acquistare la vita eterna (Lc 18, 18), la necessità di vendere tutto e di distribuire gli averi ai poveri per poter seguire Gesù e ottenere un tesoro nei cieli (Lc 18, 22).

ü      Segue poi l'insegnamento di Gesù sulle ricchezze che ostacolano la salvezza e la promessa di essere ricompensati a coloro che rinunciano a tutto a causa del Regno di Dio (Lc 18, 24-30).

Queste parti del capitolo sembrano condurci al racconto della conversione di Zaccheo. Ma prima  seguono altri due testi con dettagli importanti:

  1. Il terzo annuncio della passione dove ancora una volta Gesù ci ricorda che andiamo a Gerusalemme (Lc 18, 31). Sembra che Luca vuole mettere tutto nel contesto del seguire Gesù; e
  2. La guarigione del cieco di Gerico, che chiamava Gesù, anche se la folla gli impediva di raggiungere il Maestro (Lc 18, 35-39). Gesù donando di nuovo la luce agli occhi ottenebrati, dichiara che la fede ha salvato questo cieco (Lc 18, 42). Riavuto la vista il cieco poteva seguire Gesù lodando Dio (Lc 18, 43).

 

Questi due testi insieme ai precedenti illuminano il racconto della conversione di Zaccheo.

In questo racconto troviamo dei dettagli sorprendenti che sono già presenti nei testi anteriormente citati:
1. Zaccheo un uomo ricco, capo dei pubblicani .

2.  Cercava di vedere Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla –

  1. Era piccolo di statura –
  2. Il giudizio della folla che timbra Zaccheo: peccatore –
  3. La distribuzione dei beni ai poveri –
  4. La dichiarazione di Gesù che la salvezza è entrata nella casa di Zaccheo –

 

Infine Gesù Cristo il buon samaritano (Lc 10, 29-37) che ci è venuto incontro a cercare e a salvare ciò che era perduto: Un tema caro a Luca che si vede in altre parti del suo racconto evangelico.


Zaccheo giunge da molto lontano. E' pubblicano, anzi "capo dei pubblicani": coloro che avevano l'appalto di spremere le tasse per l'occupante Romano; uno strozzino odiato, e arricchito per questi affari illeciti. Considerato scomunicato da ogni pio giudeo. Ma sant'Ambrogio commenta: "E' consolante che sia presentato come un capo dei pubblicani. Chi mai potrà più disperare se è arrivato anche costui la cui fortuna era di provenienza fraudolenta?" Dio è grande e sa far emergere le cose più belle lì dove noi sapremmo solo disperarci: (cfr. la Samaritana, la “supermaritata”; pensiamo alla Maddalena, da cui “uscirono sette demoni”. Ci fa pregare la Chiesa: "Tu che al ladro pentito in croce hai offerto il paradiso, non puoi negarci il perdono promesso".

Non c'è peccato che non possa esser perdonato.

Anzi: "I pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli" (Mt 21,31).
 

Quella di Zaccheo è una ricerca sincera che sfocia in una vera conversione e decisione: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri". La gioiosa accoglienza di Gesù si traduce nella più impegnativa ricostruzione di giustizia nei confronti dei diritti dei poveri e di ogni parte lesa  “…e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto” (largamente superiore allo standard rabbinico che richiede solo la restituzione con i semplici interessi) ed è annotazione che la giustizia che nasce in chi segue Gesù è superiore “a quella degli scribi e farisei” perché ha il sapore della gratuità.

Non è necessaria una ingiunzione di Gesù al riguardo è una scelta libera e volontaria ed è provocante, per me che leggo e penso, notare come si configuri la "salvezza entrata in questa casa" di Zaccheo: il nuovo rapporto con Dio si traduce in un nuovo rapporto con le cose e con gli uomini.

La libertà dal possedere e dall’avidità per le ricchezze per amore della giustizia e del diritto di ciascuno è il segno che contraddistingue il cuore toccato da Gesù e dalla causa del Regno.

Il racconto di Zaccheo (che, come abbiamo annotato dai testi che lo precedono, indica il modo di seguire Gesù) ci ricorda che il ri-orientamento verso Dio è sempre pure un atto sociale e comunitario.

 

Credo comunque che prima di preoccuparci di che cosa o quanto potrebbe cambiare la nostra vita se… sarebbe forse opportuno procurarci un sicomoro, a ciascuno il suo ovviamente, perché ciascuno ha il suo bel problema da superare e che ostacola il “vedere” chiaramente: sembra proprio che la fatica maggiore di Zaccheo sia stata questa, trovare il sicomoro …quello che ha detto e fatto poi sembra solo una gioiosa conseguenza.

 

"Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia". A me commuove questa affermazione di Gesù. Mi metto nei panni di questo uomo indegno, odiato e vituperato, oggetto di critiche e di commenti velenosi. Lui che cercava di vedere Gesù è il “ricercato”; Colui che ha compassione per i ciechi straccioni, per i poveri, che fa miracoli ai disgraziati colpiti da malattie e che qualcuno già chiama il Cristo, il consacrato da Dio, lo chiama per nome e vuole fermarsi proprio a casa sua.

Zaccheo che tutto aveva, cerca ancora qualcosa e finalmente avverte la Parola che non avrebbe mai potuto comprarsi con i suoi averi, quella Parola che aspettava con nostalgia e sofferenza; anche nel peggior peccatore c’è un angolo di bene sul quale ricostruire una vita. Ho letto da qualche parte che Zaccheo significa: "Dio si ricorda"… in ciascuno di noi è stampato questo ricordo di Dio, perché ognuno di noi è fatto a sua immagine, e vi è quasi un bisogno naturale di Lui.

Le parole di Gesù a Zaccheo hanno il sapore dell’accoglienza, dell’abbraccio forte e fraterno in cui si possono versare le lacrime di una vita perduta, hanno il sapore dell’ascolto autentico, rigenerante a cui si possono affidare le storie di un cammino tortuoso, antico e doloroso. Sono “Parola” che sancisce l’intervento divino nell’attualità della vita di ciascuno, “Parola” che dona all’ “oggi” il suo valore per tutta la durata della storia.

 

"Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo", così la Chiesa prega ogni mattina nella celebrazione delle Lodi.

Questa visita nella casa di un peccatore è approdo di Dio alla ricerca dell'uomo, di Zaccheo; ma è pure icona di un lungo viaggio di Dio alla ricerca di ciascuno di noi.