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Dal libro del profeta Isaia
42,1-7 Così dice il Signore: + Dal Vangelo secondo Matteo
3,13-17 In quel tempo Gesù dalla Galilea
andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere
battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare
per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse:
“Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
"Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco,
si aprirono i cieli". Cieli
aperti: quante volte anche noi, nella nostra esistenza, abbiamo sognato cieli
aperti. Perché
troppo chiuso e impenetrabile a volte ci appare il cielo della nostra vita, che
sembra oscurare ogni orizzonte; cielo vuoto, che avvolge come prigione la nostra
fragile esistenza. Questo
cielo cupo spesso ci pesa: soprattutto quando vediamo attorno a noi tante
ingiustizie, senza trovare un rimedio rapido ed efficace. E
ci accorgiamo inoltre che l'ingiustizia subìta ogni giorno non può essere
facilmente imputata all'uno o all'altro, ma dipende da tantissimi fattori,
difficili da valutare: quanta miseria umana attorno a noi che genera
insoddisfazione e dolore.
Non
è giusto: e tuttavia ci accorgiamo di essere anche noi, a volte,
"ingombro" per gli altri… In
questa prospettiva il cielo della nostra vita appare proprio chiuso; e così
doveva apparire anche a Gesù, quando si mise in fila con gli altri peccatori
sulla riva del fiume Giordano (Mt 3,13-17). Eppure
Gesù non disse: non è giusto. Glielo
disse Giovanni, che non voleva battezzarlo, perché non era giusto che il Messia
fosse messo allo stesso piano degli altri peccatori, (che
Dio sta dalla parte dei deboli? non
sta forse da quella dei vincenti, dei “rampanti”, dei “riusciti”, dei
potenti?) Ma
a Giovanni Gesù non diede ascolto: "Lascia fare per ora, poiché conviene
che così adempiamo ogni giustizia". E
così Gesù si mette in fila con tutti gli uomini. Ma a differenza di tutti gli altri uomini, Gesù non pretende di capire subito tutto; non pretende di liquidare subito ogni ingiustizia; non pretende di cancellare subito ogni peccato, di sentenziare e condannare. Gesù
probabilmente non capisce perché debba farsi battezzare da Giovanni e tuttavia
sa/avverte che dove ci sono degli uomini sofferenti, umiliati, uomini afflitti,
uomini piegati dalla vita ma desiderosi di speranza, lì dove l’umanità si
sente ferita, deve esserci pure la presenza di Dio. …la
giustizia di Dio: che ognuno possa avere speranza e vita, che nessuno si
senta abbandonato e condannato. "Lascia
fare per ora...": e cioè, non preoccuparti di giudicare subito quello che
è giusto e quello che non è giusto; non preoccuparti di dividere in fretta la
tua vita da questo mondo ingiusto. Perché
soltanto questa scelta, quella di stare con l’umanità ferita, ti permetterà
di squarciare il cielo, e di respirare finalmente in pienezza. La grandezza di Dio si manifesta e si riconosce in Gesù in fila con gli “sfigati” di questa nostra società (*). La
vera grandezza di un uomo si pone in relazione alla grandezza di Dio in Gesù
Cristo e si manifesta nella misericordia e nella concreta solidarietà, non ci
sono altre strade. (…quanto
siamo bravi poi con coloro che non ci conoscono e che sono più o meno lontani e
che soprattutto spariscono quando noi lo decidiamo…) Non
commuoviamoci troppo quindi per gli sfortunati del sud est asiatico se non ci
commuoviamo della situazione di difficoltà, di solitudine, di disagio del
famigliare e del fratello che ci vive a lato: diamo del nostro tempo e
dell’affetto a chi, vicino a noi, ha sbagliato o vive un duro momento …sarà
più vero e gratuito pure l’offerta generosa per chi ci è lontano. Il
Dio di Gesù Cristo non si è vergognato dei suoi figli, non li ha giudicati,
rimproverati, umiliati con silenzi altezzosi o sprezzanti, non ha sognato figli
differenti ma si è fatto vicino, compagno, ha pianto le loro lacrime e
condiviso le loro ansie nel tentativo di ricominciare una nuova vita… è
questo che ha squarciato i cieli, è questo che ha fatto presente lo Spirito qui
in terra! Ma
noi? Crediamo
davvero in questo Dio di Gesù Cristo? Perché
se ci crediamo e operiamo la sua giustizia, la sua concreta solidarietà con
l’umanità a noi vicina, ancora i cieli potranno aprirsi sopra di noi. (*)
sembra che ai giorni nostri il termine “ultimi della società” sia
in disuso e poco compreso, perché appare normale che se imperativo è essere
davanti/meglio/di più degli altri, qualcuno per forza indietro deve rimanere, e
siccome non vogliamo renderci conto dell’assurdità della situazione
preferiamo parlare di “sfigati” piuttosto che di “ultimi” resi tali
forse anche dalla nostra superficialità o indifferenza –quando non è
addirittura egoismo-. |